Forte Michelangelo

All’interno del porto di Civitavecchia, a poche decine di metri dalla Cattedrale di San Francesco, si trova la fortezza iniziata nel 1508 e completata nel 1537 sotto il pontificato di Paolo III, con la direzione di Antonio da Sangallo il Giovane. Una tradizione locale vorrebbe che il maschio, ossia il torrione principale, sia stato progettato da Michelangelo Buonarroti, da cui il nome di Forte Michelangelo. Con la riorganizzazione dello Stato della Chiesa, iniziata dopo il Concilio di Costanza del 1414, Civitavecchia riacquistò lentamente un assetto urbano organico, il suo porto venne restaurato e la città si arricchì di pregevoli edifici; inoltre la riscoperta dell'allume sui monti della Tolfa e l'esigenza di organizzare l'esportazione del prezioso minerale, determinarono la definitiva rinascita del porto. La progettazione venne affidata ai maggiori architetti della corte pontificia, tra cui Donato Bramante al quale Giulio II della Rovere commissionò il progetto della fortezza che ancora oggi domina il bacino portuale. Tra i frequentatori celebri vi fu anche Leonardo da Vinci che studiò accuratamente e disegnò gli edifici romani che in quel periodo erano ancora visibili. Il forte ha la forma di un quadrilatero con quattro torrioni angolari e il Maschio di forma ottagonale, sul torrione di levante è presente il simbolo appartenente allo stemma di papa Giulio II, ovvero un albero di rovere che sta a simboleggiare il luogo dove il Papa, il 14 dicembre 1508, benedisse e murò la pietra angolare. Rilevante per Civitavecchia  è poi la piccola cappella dedicata a Santa Firmina, la patrona della città, che è racchiusa nel Forte nel luogo dove la santa avrebbe sostato all’interno di una grotta e dove il 28 aprile di ogni anno si aprono i festeggiamenti in suo onore in unione con la città umbra di Amelia, che giunge a Civitavecchia per rievocare un evento storico legato alla devozione verso questa santa.